IL BURRO DI KARITE' PURO

07.07.2015

Salve Amici carissimi,

ma quante creme abbiamo usato nella nostra vita e quante ne continuiamo a comprare, le cerchiamo con un bel packaging, profumate, che danno effetti vellutanti sulla pelle, idratanti, lenitive e nutrienti, non è vero ?

Ancora una volta, si predilige apparire che nutrire veramente.

Il Burro di Karitè grezzo, puro, proveniente dall'africa è secondo me il miglior rimedio per la pelle. E' giallo, denso e per niente profumato, ma meravigliosamente nutriente e protettivo. Pensate è anche alimentare, gli africani lo usano come noi usiamo il burro.

Ho conosciuto una donna fantastica, senegalese, bella, colorata, intelligente, con grandi mani che sanno lavorare un artigianato molto bello, e non ho potuto non iniziare a parlare di quello che la sua terra produce e di come poi viene lavorato e commercialmente proposto in Europa a prezzi altissimi.

Io come ben sapete cerco sempre il meglio, ma soprattuto il puro.

Qui sotto un bell'articolo che vi spiega gli innumerevoli benefici del vero Burro di Karitè

In Europa e' noto anche come Shea, Galam e Bambrite.
Il burro di karité viene da sempre usato in Africa a scopo alimentare, come cosmetico e come farmaco. Gli indigeni lo chiamano "albero della giovinezza" e lo utilizzano, ad esempio, come balsamo per massaggi contro i reumatismi, gli indolenzimenti e le bruciature. Le donne dei paesi tropicali, famose per la loro pelle vellutata, lo utilizzano fin dall'antichità come protettivo contro l'azione del sole, del vento e della salsedine. In Africa, i terapeuti tradizionali usano la pianta di karitè per combattere diverse malattie.
Ad esempio per la congiuntivite utilizzano un decotto preparato con la corteccia dell'albero; per la tosse, le noci pestate ed unite all'acqua. In realtà le popolazioni africane usano ogni parte della pianta: la buccia e la polpa del frutto sono mangiate tal quali o cucinate secondo antiche ricette; il grasso contenuto nel seme, cioè il burro di karité, viene usato come condimento, simile al nostro burro, ma anche come prodotto cosmetico per la pelle e per i capelli. Serve anche per fare candele, o per ricavarne detergenti simili al nostro sapone; i residui delle lavorazioni si utilizzano come mangime per il bestiame; il lattice delle foglie serve come colla; infine il legno, che è molto duro e pesante, viene utilizzato per costruzioni e per oggetti di cucina e artigianali.

L'impiego del Burro di Karité nella moderna dermatologia e in cosmetologia, è dovuto alle sue proprietà cicatrizzanti, emollienti, antismagliature, antirughe, elasticizzanti, idratanti, antiossidanti, lenitive e riepitelizzanti, filmanti e protettive; ma la sua caratteristica esclusiva, il segreto che lo rende davvero unico, è l'altissimo contenuto di insaponificabili (dal 12% al 18%), sostanze indispensabili e fondamentali per il miglioramento della tonicità della pelle, ed in particolare per il mantenimento della sua naturale elasticità. Da studi recenti si è rilevato che tali sostanze insaponificabili intervengono nel processo fisiologico di produzione dei fibroblasti, cellule deputate alla formazione delle fibre di collagene e dell'elastina, che sono molto importanti per mantenere la pelle elastica e giovane.
Il suo uso infatti è consigliato, ad esempio, durante la gravidanza, perché previene la formazione di smagliature sia sull'addome che sul seno; durante l'allattamento previene la formazione di ragadi; inoltre protegge la pelle del neonato dall'arrossamento dovuto al contatto col pannolino; all'aria aperta protegge la pelle dagli agenti atmosferici, prevenendo arrossamenti e screpolature dovute al sole, oppure al freddo e al vento; inoltre protegge la pelle dai raggi solari, causa di irritazioni ed eritemi, evitando nel contempo il suo invecchiamento; per chi fa sport e per la casalinga ammorbidisce le callosità sia delle mani che dei piedi, evitando la formazione di fissurazioni dolorose ed antiestetiche; è anche un ottimo rimedio per le irritazioni del rasoio, sia come impacco emolliente prebarba, che come efficace lenitivo e idratante dopobarba.

Dopo un'ingessatura rigenera e ammorbidisce la pelle depauperata dopo la lunga immobilizzazione e copertura, facilitando l'eliminazione delle cellule morte superficiali che si sono accumulate; per il massaggio è un ottimo lubrificante ed emolliente; nelle persone che stanno a letto a lungo, se applicato più volte al giorno con leggero massaggio, ammorbidisce e rafforza la pelle delle parti su cui pesa il corpo, prevenendo la formazione di irritazioni, arrossamenti e piaghe; usato regolarmente contrasta la secchezza cutanea del gomito e del ginocchio; è ottimo per difendere e proteggere la pelle dall'azione aggressiva del gelo durante la stagione fredda; da ultimo, ma non come importanza, è un prezioso cosmetico naturale antirughe e antietà per il viso e il décolleté, rallenta l'invecchiamento cutaneo, attenua le rughe già esistenti fino, in molti casi, a farle scomparire ed è in grado di restituire alle pelli non più giovani una straordinaria elasticità e compattezza. Dopo l'uso prolungato del Burro di Karité si nota una migliore circolazione del sangue nei capillari, che risultano più tonificati rendendo la pelle più luminosa, quindi è adatto anche alle pelli con "couperose"; inoltre, poichè possiede un elevato grado di assorbimento, può essere spalmato sulla pelle del viso e del corpo senza lasciare quello sgradevole effetto "unto".

Altro merito del Burro di Karité è quello di possedere una buona capacità filtrante nei confronti dei raggi solari, quindi diventa un ottimo protettivo e preventivo dei danni cutanei provocati dall'esposizione alla luce, quali formazione di radicali liberi e comparsa precoce di rughe, ma anche dei danni provocati dall'esposizione eccessiva al sole, spesso causa di eritema solare. Esso si presenta con una consistenza burrosa, ma fonde alla temperatura corporea e può quindi essere steso facilmente e piacevolmente sulla pelle, diventando cosí veramente "salute da spalmare"!
Ricchissimo anche di vitamine A, B, E e F, per merito delle sue numerose proprietà benefiche quindi è adatto per secchezza cutanea, dermatiti, eritemi, ustioni, arrossamenti, ulcerazioni e irritazioni.

Da ultimo, ma non come importanza, è un prezioso cosmetico naturale antirughe e antietà per il viso e il décolleté, rallenta l'invecchiamento cutaneo, attenua le rughe già esistenti fino, in molti casi, a farle scomparire.

1 - l'Albero
Il Karité è un albero ad alto fusto, appartenente alla famiglia delle Sapotaceae, il cui nome botanico è Butyrospermum parkii, in onore di Mungo Park, colui che per primo fece conoscere in Europa i pregi del Burro di Karité; l'esploratore scozzese, negli ultimi anni del Settecento, nei suoi viaggi lungo il fiume Niger ne scoprì l'uso e la ricchezza che esso costituiva per le popolazioni indigene. L'area geografica in cui è presente l'albero del Karité è una vasta zona dell'Africa centrale, che si estende tra il Sudan a Est e il Senegal e l'area del Gambia a Ovest. L'albero può raggiungere i quindici metri di altezza e un metro di diametro, e il suo aspetto ricorda un po' la nostra quercia, con una chioma verde scuro e le foglie raggruppate alle estremità dei rami. Nel suo habitat naturale cresce spontaneo nella savana, sulle rive dei fiumi e nel cuore della foresta equatoriale; ha fiori profumati e il suo frutto carnoso, simile a una prugna, racchiude al suo interno un nocciolo legnoso da cui si ricava il prezioso burro, che il Park descriveva come "più buono del burro di vacca e più facilmente conservabile" (il che nella fascia tropicale ed equatoriale, e per di più senza frigorifero, non era certamente di importanza secondaria!); da questa noce infatti l'uomo ha imparato nei secoli ad estrarre questo lipide dall'aspetto burroso che possiede proprietà rigeneranti straordinarie.

2 - la Raccolta
E' un momento molto significativo nella vita del villaggio. La raccolta delle noci va dall'inizio di luglio a metà settembre, quando i frutti sono maturi e cadono dall'albero. Quelli che restano sull'albero non vengono toccati perchè non hanno ancora raggiunto il giusto livello di oleosità. I frutti vengono raccolti dalle donne e dai bambini, che li trasportano in grandi ceste o zucche vuote. Per arrivare ad avere una buona raccolta ed ottenere dunque una quantità di burro consistente, che constituirà una buona riserva fino all'anno successivo, bisogna camminare molto per raggiungere il più vasto numero di alberi. E' importante raccogliere una gran quantità di frutti, perchè per avere 20 grammi di burro sono necessarie 100 noci. La raccolta è un compito duro: bisogna fare in fretta perchè se i frutti vengono lasciati troppo a lungo al sole cominciano a macerare, riducendo la percentuale d'olio e aumentando in acidità. Bisogna anche fare attenzione a come si manipolano i frutti, che devono restare interi.

3 - le Noci
Dapprima si fanno seccare a terra, poi sono separate dalla polpa (mangiata anche dagli animali). Infine le noci vengono fatte seccare su forni. In alcuni villaggi vengono stoccate in buche nel terreno, metodo che causa un odore sgradevole. In altri villaggi vengono stoccate nei granai per evitare questo inconveniente.

4 - la Frantumazione
L'estrazione del burro di karité avviene con un antico processo artigianale. Una volta tostate (per facilitare la loro frantumazione) le noci vengono sminuzzate e polverizzate dalle donne con l'ausilio dei mortai di legno. L'operazione del pestaggio è lunga e faticosa, e porta all'ottenimento di una pasta grezza.
5 - l' ammollamento
La pasta grezza del karitè viene prima ripulita dai grumi più grandi, quindi immersa in un catino pieno d'acqua e mescolata con le mani, per molto tempo, per facilitarne la lavorazione. È un lavoro faticoso che produce una sostanza semiliquida ben amalgamata e omogenea.
6 - l'Impasto
In questa fase il burro di karitè si separa naturalmente dall'acqua. È un processo che avviene con il "riposo" del composto. Infatti dopo circa mezz'ora, l'impasto del karitè comincia ad emergere, a galleggiare nell'acqua del catino. Questo è il momento per essere recuperato dalle mani delle donne.
7 - la Bollitura
La pasta a questo punto viene fatta bollire per far affiorare le impurità. Si continua a far bollire finché non compare una pasta biancastra, piuttosto densa, che viene poi fatta riposare per 24 ore per terminare il processo. Il prodotto ottenuto ha un colore variabile dal verde chiaro al giallino, di odore gradevole e di sapore quasi dolce. Viene generalmente formato in pani di 3-5 kg. e poi avvolti nelle foglie del suo albero
per preservarne le qualità.
8 - la Vendita
Ecco finalmente il karitè pronto per essere venduto. Può essere impiegato puro, oppure, vista la sua ricchezza, si può usare come base di molti prodotti cosmetici.
Il Burro di Karitè Puro, senza aggiunta di altri oli o sostanze, contiene:
- trigliceridi di acidi grassi insaturi: acido oleico e linoleico e saturi: acido palmitico e stearico
- frazione insaponificabile (3,5-17%): karitene, alcoli triterpenici, fitosteroli
Tutti gli studi tossicologici confermano che il Burro di Karité non presenta alcuna Tossicità e possiede una notevole sicurezza d'uso. Non sono stati ad oggi evidenziati effetti collaterali.
Ci sono miriadi di ricette casalinghe per togliere al burro il suo odore sgradevole. In genere lo si fa bollire a lungo aggiungendo continuamente dell'acqua che, evaporando, porta con sé il cattivo odore. Si può anche aggiungere al burro un po' di scorza di limone, dell'olio di cocco, dei profumi.
In sinergia con il burro di karitè, oltre all'olio di jojoba (ottimo emolliente ed idratante eudermico), possono essere utilizzati anche l'olio di avocado (restitutivo e antirughe), l'olio di germe di grano (nutriente e con proprietà antiossidanti per la ricchezza in vitamina E), l'olio di mandorle dolci (elasticizzante e lenitivo per la pelle del corpo), la cera d'api (protettiva e nutritiva) ed altri ancora.
Di volta in volta l'uso appropriato di oli essenziali specifici per ogni esigenza vanno a completare i preparati per l'ottenimento dei migliori risultati.

5 - l' ammollamento
La pasta grezza del karitè viene prima ripulita dai grumi più grandi, quindi immersa in un catino pieno d'acqua e mescolata con le mani, per molto tempo, per facilitarne la lavorazione. È un lavoro faticoso che produce una sostanza semiliquida ben amalgamata e omogenea.

6 - l'Impasto
In questa fase il burro di karitè si separa naturalmente dall'acqua. È un processo che avviene con il "riposo" del composto. Infatti dopo circa mezz'ora, l'impasto del karitè comincia ad emergere, a galleggiare nell'acqua del catino. Questo è il momento per essere recuperato dalle mani delle donne.

7 - la Bollitura
La pasta a questo punto viene fatta bollire per far affiorare le impurità. Si continua a far bollire finché non compare una pasta biancastra, piuttosto densa, che viene poi fatta riposare per 24 ore per terminare il processo. Il prodotto ottenuto ha un colore variabile dal verde chiaro al giallino, di odore gradevole e di sapore quasi dolce. Viene generalmente formato in pani di 3-5 kg. e poi avvolti nelle foglie del suo albero
per preservarne le qualità.

8 - la Vendita
Ecco finalmente il karitè pronto per essere venduto. Può essere impiegato puro, oppure, vista la sua ricchezza, si può usare come base di molti prodotti cosmetici.
Il Burro di Karitè Puro, senza aggiunta di altri oli o sostanze, contiene:
- trigliceridi di acidi grassi insaturi: acido oleico e linoleico e saturi: acido palmitico e stearico
- frazione insaponificabile (3,5-17%): karitene, alcoli triterpenici, fitosteroli

Tutti gli studi tossicologici confermano che il Burro di Karité non presenta alcuna Tossicità e possiede una notevole sicurezza d'uso. Non sono stati ad oggi evidenziati effetti collaterali.
Ci sono miriadi di ricette casalinghe per togliere al burro il suo odore sgradevole. In genere lo si fa bollire a lungo aggiungendo continuamente dell'acqua che, evaporando, porta con sé il cattivo odore. Si può anche aggiungere al burro un po' di scorza di limone, dell'olio di cocco, dei profumi.

Arricchito con ulteriori prodotti naturali (quali oli vegetali ed oli essenziali) rappresenta una valida base per ottime ricette casalinghe tutte naturali:

per il trattamento delle pelli secche potete aggiungere a 10-15 gr di burro di karitè 120 ml di olio di jojoba, 1 goccia di olio essenziale di ylang ylang, 3 di legno di rosa, 2 di arancio ed infine 2 di pompelmo; importante è non portare il burro ad alte temperature, farlo sciogliere lentamente a bagnomaria, aggiungere l'olio e, una volta raffreddato, gli oli essenziali; come conservante naturale si può utilizzare una goccia di olio essenziale di benzoino. Buona norma è tenere i preparati in frigorifero.

In sinergia con il burro di karitè, oltre all'olio di jojoba (ottimo emolliente ed idratante eudermico), possono essere utilizzati anche l'olio di avocado (restitutivo e antirughe), l'olio di germe di grano (nutriente e con proprietà antiossidanti per la ricchezza in vitamina E), l'olio di mandorle dolci (elasticizzante e lenitivo per la pelle del corpo), la cera d'api (protettiva e nutritiva) ed altri ancora.
Di volta in volta l'uso appropriato di oli essenziali specifici per ogni esigenza vanno a completare i preparati per l'ottenimento dei migliori risultati.